ROSALIA ARTISTA FOTOGRAFA (parte 1)

La fotografia analogica in bianco e nero come introspezione e ricerca artistica

Grazie per essere approdato nella parte più intima del mio lavoro fotografico. Scorrendo la pagina trovi una selezione di immagini. La storia comincia ad Ancona, negli anni 90… anni inquieti in cerca di un mezzo espressivo nei quali ho recitato a teatro, suonato il pianoforte, dipinto tele… poi, grazie ad un gruppo di appassionati amici fotografi ho avuto l’occasione di conoscere un maestro assoluto della storia della fotografia: Mario Giacomelli, che viveva a pochi chilometri dalla mia città. Sono rimasta così affascinata dalla sua personalità e dal suo modo unico di creare immagini, che ho deciso di iniziare a fotografare in bianco e nero e imparare a sviluppare e stampare i negativi. Dopo diversi tentativi ho trovato finalmente la pellicola fotografica che dava i risultati che volevo con i tempi di sviluppo che avevo testato, e passavo le nottate in camera oscura a stampare i negativi. La fotografia è una passione che richiede continuo lavoro, studio e sacrifici, anche economici. Ma ne vale la pena. Solo la fotografia mi dà quell’adrenalina e quel piacere di cui non voglio fare a meno.

Selfie with the master Mario Giacomelli

Selfie with the master Mario Giacomelli

Sono già passati 25 anni dalla mia prima mostra importante! Infatti nel 1999 è stata selezionata una mia installazione fotografica per essere esposta al Fringe Festival nella cornice della Stazione Leopolda di Firenze. Ringrazio il mio amico e artista Simone Pellegrini che mi ha motivato a mostrarle e a proseguire la mia ricerca. Si trattava della serie di autoscatti in bianco e nero intitolata “Breve storia di una vita”, che è stata poi esposta in altre mostre e festival tra cui il Toscana Foto Festival di Massa Marittima (2001) dove ha vinto il premio speciale giuria, alla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino nel 2003, in occasione di “Maionese Project” presso En Plein Air Gallery di Pinerolo (TO), alla Mole Vanvitelliana di Ancona nel 2003, al Palazzo Novellucci di Prato nel 2004, in occasione di “Erotica 3” a Ljublijana (Slovenia) nel 2006, al Palazzo del Duca di Senigallia nel 2012 per “Il corpo solitario - l’autoscatto” a cura di Giorgio Bonomi. È stata pubblicata su diversi cataloghi e su Label Magazine.

L’autoscatto fotografico mi ha sempre accompagnato nei momenti più solitari e difficili della vita, quello che segue è un autoritratto a cui sono particolarmente legata.

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Il trittico che segue intitolato “Come un piccione in gabbia” mi ricorda con affetto un amico scomparso prematuramente, il giornalista Corrado Sannucci, conosciuto durante la mia personale alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Ogni volta che mi chiamava era solito chiedermi nel simpatico dialetto romano: “come sta er piccione?”

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Dal 2000 al 2005 ho viaggiato in Libia, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo, Turchia, Islanda, Siria, Thailandia, Cambogia e ho avuto l’occasione di partecipare a workshop, festival fotografici e letture portfolio con alcune delle più importanti personalità in ambito fotografico, tra cui Denis Curti, Antoine D’Agata, Christian Caujolle ecc. E proprio Denis Curti (ex direttore artistico dell’Agenzia Contrasto di Milano e attuale direttore artistico della Casa dei TRE OCI a Venezia e direttore della rivista IL FOTOGRAFO), è stata una figura importantissima nel mio percorso artistico, colui che ha saputo riconoscere il “diamante grezzo” nel mio portfolio di fotografa amatoriale. Nel 2000 è nato il mio lavoro fotografico più apprezzato ed esposto dal titolo: “Movimenti Marginali” che raccoglie fotografie scattate in 5 anni di viaggi on the road in giro per il mondo. Le fotografie di Movimenti Marginali sono stampate su carta baritata in tiratura limitata di esemplari e fanno parte di alcune collezioni private. Sono state esposte in diverse mostre personali tra cui al Festival di Savignano sul Rubicone (2003), alla Galleria San Fedele di Milano (2004) a cura di Denis Curti, alla Joyce & Co. gallery di Genova (2005), al Transphotographiques Festival di Lille (2005), alla SOHO Photo Gallery di New York (2006), alla ST Gallery di Roma e alla Phototriennale di Amburgo (2008). Alcune immagini sono state pubblicate insieme ad un articolo di Gigliola Foschi sulla rivista ZOOM nella sezione portfolio d’onore ( vedi l’articolo ). Nel 2006, in occasione della mostra personale nella galleria di Tribeca, ho vissuto 3 mesi a New York, un’esperienza avventurosa e solitaria che racconterò in un altro post.

Questi anni sono stati molto creativi, trascorrevo ore e nottate in camera oscura a “dipingere” con le mie immagini e sperimentare con il movimento e con diverse tecniche di sviluppo e stampa. Del 2003 è la serie intitolata “In un sogno”, le cui stampe sono state realizzate con la sovrapposizione di più negativi scattati nel deserto del Sahara, per cui il risultato di ogni immagine è irripetibile.

 
 

Ho realizzato anche la serie “Dancing Trees” che rappresenta il mio stato d’animo di un certo periodo della mia vita in cui mi sentivo come un albero scosso dai venti.

Con la diffusione del digitale e l’eliminazione di alcune pellicole dal mercato, tra cui la mia amata KODAK TP , ho vissuto qualche anno di smarrimento creativo, dal 2005 al 2010 ca. All’inizio scattavo in digitale, trasformavo il file in negativo bianco e nero e lo stampavo in camera oscura. Per alcuni anni sono stata “rapita” dalla realtà in movimento nella cornice dei finestrini di auto, treno, metropolitana… un film senza una fine di cui io “ritagliavo” dei fotogrammi. L’immagine che segue ha vinto un premio al concorso fotografico Caminos de Hierro - organizzato dalla Fundaciòn de los Ferrocarriles Espanoles di Madrid ed è stata esposta in diverse mostre itineranti in Spagna.

Con le immagini scattate dalla metropolitana di New York ho invece ideato e realizzato insieme all’artista Mirco Tarsi, un video che è arrivato secondo ad un importante concorso di un’azienda svizzera di orologi. Il video è infatti un “orologio” ad immagini.

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TERMINA QUA LA PRIMA PARTE DEL MIO RACCONTO AUTOBIOGRAFICO, QUELLA DECISAMENTE PIÙ “DARK”.

LA SECONDA PARTE RACCONTA DI VIAGGI MERAVIGLIOSI, DI PAESAGGI COLORATI E DI PERSONE, DI STORIE E NATURA, DI VILLAGGI REMOTI E ANIMALI SELVATICI. A BREVE ONLINE.

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